Durante il suo intervento al Quirinale di oggi il Presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, nell’illustrare le linee guida su cui si baserà il programma del nuovo governo ha più volte fatto riferimento alla discontinuità. E che lavorerà ad una Nazione che sia più giusta, solidale, inclusiva. Pur essendo a soli 5 giorni dal terzo anniversario del sisma, per adesso non una sola parola è stata detta da Conte sul vergognoso immobilismo che ancora colpisce gli abitanti dei paesi colpiti, vittime di una ricostruzione ferma al 4%.
In queste terre fino ad oggi abbiamo vissuto poca giustizia, poca solidarietà (se non quella degli italiani, il poco che è stato ricostruito viene dalle donazioni), poca inclusività. Vedremo dunque, quando ci sarà il programma se la discontinuità di cui tutti parlano in queste ore riguarderà anche l’impegno per il rilancio e la ricostruzione nelle zone terremotate. Rilancio che può passare solo attraverso la presa d’atto che serve una legislazione “d’emergenza”, con un commissario per i comuni distrutti che abbia poteri speciali e possa agire in deroga, senza una burocrazia che soffoca qualsiasi ipotesi di ricostruzione. Lo si è fatto per Genova, si faccia anche per il centro Italia terremotato.