Non posso che accogliere favorevolmente l’introduzione da parte dello “sblocca cantieri” appena approvato della norma – già prevista dalla Legge Regionale 16-2018 del Lazio – che permette l’installazione di case provvisorie in attesa della ricostruzione della propria abitazione, nei comuni colpiti dal sisma del 2016 che hanno avuto più della metà degli edifici distrutti.
Quello della differenziazione per i comuni che hanno avuto la distruzione è un principio che sostengo da sempre, che andrebbe esteso anche ad altri ambiti oltre alle seconde case, per agevolare la ricostruzione. Non avendo ruoli di governo non posso che prendere atto di quanto ottenuto, sperando in ulteriori sviluppi.
Rimango, però, estremamente preoccupato per l’approvazione della norma che permette da un lato di vendere gli immobili distrutti e dall’altro di affidare la ricostruzione degli stessi a un soggetto scelto senza valutare altre offerte. È una norma scriteriata, che rischia di trasformare la ricostruzione in una gigantesca speculazione, e forse anche in un gigantesco riciclaggio di soldi di dubbia provenienza.