Piacere, Sergio
Ora non è tempo per pensare a ciò che non hai. Pensa a quello che puoi fare con quello che c’è
Sono nato a San Benedetto del Tronto il 26 gennaio 1965 anche se ho sempre vissuto ad Amatrice: nasco marchigiano, quindi, ma il Lazio è la mia terra. Sono cresciuto ad Amatrice e ho frequentato il liceo scientifico; anche i miei due figli, Federico e Alessia sono nati in quello che era uno dei Borghi più belli d’Italia e che nel mio cuore rimarrà sempre un luogo incantato per il fascino dei Monti della Laga e per i tesori artistici e gastronomici.
Sin da bambino ho avuto due sogni, lo Sport e la Politica, e mi ritengo un uomo fortunato perché sono riuscito a realizzarli entrambi: allenatore professionista “UEFA B" e sindaco di Amatrice. Lo sport per me è stata la prima forma di associazionismo giovanile: una vera e propria palestra di vita, grazie al tennis, il mio primo amore, e al calcio. L’idea di fare gruppo, l’importanza della collaborazione e del sostegno reciproco per il raggiungimento di obiettivi condivisi provengono da quelle esperienze.
Sono un uomo che non conosce mezze misure: diretto, immediato e pragmatico, e il mondo dello sport ti permette di maturare un linguaggio che pone la squadra, le tattiche e i sacrifici al centro di tutto. Come allenatore di calcio, ho avuto un gruppo con cui confrontarmi e a cui trasmettere idee e competenze, a cui infondere sicurezza e fiducia per arrivare ad un goal comune e possibilmente alla vittoria.
Un uomo-squadra: così mi hanno definito, infatti l’attività sportiva ha sempre camminato parallelamente all’impegno politico, iniziato ufficialmente nel 1995 e culminato nel 2009 quando divento Sindaco di Amatrice.
Quattro anni dopo, nel marzo 2013 sono nominato Presidente della VI Comunità Montana del Velino, un impegno che ho sentito come naturale sviluppo del mio agire politico: una forza centrifuga che da Amatrice si è irradiata verso una prospettiva territoriale più ampia.
La passione è sempre stata alla base del mio mandato politico-amministrativo: il 7 febbraio 2015 vengo eletto Presidente dell’Associazione dei Comuni Dimenticati, carica che ricopro tutt’ora. Al centro di tutto ho sempre posto la difesa ad oltranza della vivibilità, tipica della provincia, ma che negli ultimi 30 anni è stata messa a dura prova da una colpevole negligenza istituzionale senza Felpa né Scarponi.
Le lotte di civiltà portate avanti in quegli anni ad Amatrice sono state affrontate con grande caparbietà e attraverso il lavoro di squadra di due Giunte: dal 13 settembre 2015 sul Comune sventola la bandiera che sancisce l’ingresso di Amatrice nell’esclusivo Club dei Borghi più belli d’Italia.
Poi, la paurosa notte del 24 agosto 2016, le due terribili scosse: Amatrice non c’è più, divento il Sindaco del Terremoto e l’allenatore della mia gente.
La rinascita diventa per Noi il Campionato della vita: lo stiamo portando avanti grazie agli Scarponi – ci danno la conoscenza del territorio che genera sensibilità – e alla Felpa che rappresenta senso di appartenenza ad una comunità. In essi c’è la storia di un popolo. Grazie ai gesti d’amore delle donne e degli uomini di tutta Italia è possibile ritracciare quei confini che si sono sbiaditi nel tempo e che ci hanno fatto sentire meno Paese: noi invece siamo un grande Popolo, dobbiamo riappropriarci della nostra Storia.
Come ho sempre fatto in passato, mi impegno ad intraprendere una sfida giusta e coraggiosa: restituire alle piccole realtà e alle grandi periferie urbane pari dignità e attenzione: i servizi del XXI secolo, combattendo quei nemici che ne mettono in pericolo la vita di tutti i giorni: il gap tecnologico, la carenza di infrastrutture, i disservizi, lo spopolamento, il degrado e la totale insicurezza da contrastare senza se e senza ma.
Come Italiano e da uomo delle istituzioni, non posso sopportare tutto ciò: bisogna FARE, e proprio come uomo del fare mi propongo per la nostra Regione.
È in Regione infatti che si gioca la partita della Ricostruzione. Ora, da qui, posso combattere per le mie terre e non solo. Per tutto quel Lazio terremotato che ha bisogno di essere ricostruito. Sono stato eletto all’unanimità Presidente dellaXII Commissione – Tutela del territorio, erosione costiera, emergenze e grandi rischi, protezione civile, ricostruzione, e la parola d’ordine è: PREVENZIONE.
Per vedere tutto quello che sto facendo, andate sulla pagina “Atti in Consiglio". Oppure, seguite le dirette settimanali dello Scarpone sulla mia pagina Facebook. Vi terrò sempre aggiornati e sarò sempre pronto a raccogliere le vostre segnalazioni.
Il legame con il territorio è tutto, per me. E insieme, con gli scarponi, scaleremo montagne.